REATO DI BANCAROTTA E SENTENZA DI FALLIMENTO QUALE PRESUPPOSTO

REATO DI BANCAROTTA E SENTENZA DI FALLIMENTO QUALE PRESUPPOSTO-REATO DI BANCAROTTA E SENTENZA DI FALLIMENTO

analizziamo i rapporti tra Bancarotta e falimento 

Avvocato penalista Bologna tratta in tutta Italia processi per bancarotta fraudolenta, reato assai complesso e alla cui base vi è una sentenza di fallimento

Avvocato penalista con sede a Bologna difende per reati fallimentari(quali Bancarotta Fraudolenta, Bancarotta documentale, bancarotta preferenziale, Bancarotta per distrazione ecc e cc)  in tutti i tribunali , , con attenzione massima ai nuovi orientamenti giurisprudenziali utili alla linea difensiva del cliente.

L’avvocato Penalista Sergio Armaroli difende anche presso le Corti di Appello di Milano, Venezia, Bologna ,Torino e anche presso la Suprema Corte di Cassazione .

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La difesa dei reati di Bancarotta Fraudolenta, Bancarotta documentale, bancarotta preferenziale, Bancarotta per distrazione comporta un’analisi attenta anche di tutta la documentazione probatoria e contabile attinente al reato che inzialmente prende di solito il via dalla relazione del curatore fallimentare alla procura della Repubblica competente

Che rapporti tra reato bancarotta  fraudolenta e fallimento ?

Secondo la cassazione in adesione all’opinione della prevalente dottrina, che la dichiarazione di fallimento costituisca, rispetto al reato di bancarotta patrimoniale pre-fallimentare, condizione obiettiva (estrinseca) di punibilità, ai sensi dell’art. 44 c.p..

  • la sentenza dichiarativa di fallimento rientra tra gli elementi integranti la fattispecie di reato.

Per affrontare, come è necessario, ab imis la problematica, occorre prendere le mosse dal consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale la sentenza dichiarativa di fallimento rientra tra gli elementi integranti la fattispecie di reato.

Tale affermazione trova la sua origine presso questa Corte nella sentenza di Sez. U, n. 2 del 25/01/1958, Mezzo, Rv. 980040, nella quale si legge che, a differenza delle condizioni obiettive di reato, che presuppongono un reato già strutturalmente perfetto, la sentenza dichiarativa di fallimento costituisce una condizione di esistenza del reato o, per meglio dire, un elemento al cui concorso è collegata l’esistenza del reato, relativamente a quei fatti commissivi od omissivi anteriori alla sua pronuncia.

2) la dichiarazione di fallimento, pur essendo elemento costitutivo della fattispecie di bancarotta fallimentare prevista dall’art. 216 L. Fall., non ne rappresenta l’evento-REATO DI BANCAROTTA E SENTENZA DI FALLIMENTO

La giurisprudenza successiva ha tratto da tale indicazione la conseguenza che la dichiarazione di fallimento, pur essendo elemento costitutivo della fattispecie di bancarotta fallimentare prevista dall’art. 216 L. Fall., non ne rappresenta l’evento e non deve necessariamente essere collegata da nesso psicologico al soggetto agente (Sez. 5, n. 15850 del 26/06/1990, Bordoni, Rv. 185883, la quale ha aggiunto che il principio della responsabilità personale in materia penale non presuppone che tutti gli elementi della fattispecie siano dipendenti dall’atteggiamento psichico dell’agente), come pure da un nesso eziologico con la condotta (v., ad es., Sez. 5, n. 36088 del 27/09/2006, Corsatto, Rv. 235481). Dall’orientamento indicato si è discostata la sentenza n. 47502 del 24/09/2012, Corvetta, citata dal ricorrente, la quale, muovendo dalla premessa che, nel reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, lo stato di insolvenza che dà luogo al fallimento costituisce elemento essenziale del reato, in quanto evento dello stesso, ha ritenuto che esso deve porsi in rapporto causale con la condotta dell’agente e deve essere, altresì, sorretto dall’elemento soggettivo del dolo.

Siffatta ricostruzione è rimasta isolata nella giurisprudenza di legittimità, (si vedano, infatti, Sez. 5, n. 32352 del 07/03/2014, Tanzi, Rv. 261942; conf., ex plurimis, Sez. 5, n. 11095 del 13/02/2014, Ghirardelli, Rv. 262741; Sez. 5, n. 47616 del 17/07/2014, Simone, Rv. 261683; Sez. 5, n. 26542 del 19/03/2014, Riva, Rv. 260690; Sez. 5, n. 11793/14 del 05/12/2013, Marafioti, Rv. 260199; Sez. 5, n. 232 del 09/10/2012, Sistro, Rv. 254061).

3)delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione è reato di pericolo a dolo generico per la cui sussistenza,-REATO DI BANCAROTTA E SENTENZA DI FALLIMENTO

In particolare, è stato reiteratamente affermato che il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione è reato di pericolo a dolo generico per la cui sussistenza, pertanto, non è necessario che l’agente abbia consapevolezza dello stato di insolvenza dell’impresa, nè che abbia agito allo scopo di recare pregiudizio ai creditori (Sez. 5, n. 3229/13 del 14/12/2012, Rossetto, Rv. 253932; conf., ex plurimis, Sez. 5, n. 21846 del 13/02/2014, Bergamaschi, Rv. 260407).

La critica alle conclusioni raggiunte da Sez. 5, n. 47502 del 24/09/2012, Corvetta cit. possono sostanzialmente riassumersi nei seguenti rilievi: a) il dato normativo, per il quale la rilevanza del rapporto causale tra condotta e dissesto è previsto per le sole fattispecie di bancarotta impropria ex art. 223, comma 2, L. Fall.; b) il carattere di mero paralogismo dell’affermazione che il fallimento è l’evento del reato; c) la, del tutto problematica, ipotizzabilità di un rapporto causale tra dissesto e fatti di bancarotta documentale (cfr. tra le altre, Sez. 5, n. 32352 del 07/03/2014, Tanzi; Sez. 5, n. 32031 del 07/05/2014, Daccò, Rv. 261988, in motivazione; Sez. 5, n. 15613 del 05/12/2014, Geronzi, Rv. 263805, in motivazione).[Google_Maps_WD id=30 map=2]

Originally posted 2021-11-18 08:16:29.