ART 646 CODICE PENALE APPROPRIAZIONE INDEBITA AVVOCATO ESPERTO
L’appropriazione indebita è un reato previsto dall’articolo 646 del Codice Penale italiano. Si verifica quando una persona, avendo a disposizione un bene altrui per ragioni legittime (ad esempio, per contratto, affidamento o custodia), se ne appropria indebitamente con l’intento di trarne un ingiusto profitto, arrecando così un danno al proprietario.
Elementi essenziali del reato:
Possesso legittimo del bene altrui: La persona ha ricevuto il bene con il consenso del proprietario per motivi specifici.
Atto di appropriazione indebita: La trasformazione del possesso legittimo in un possesso illegittimo con l’intenzione di tenere il bene come proprio.
Elemento soggettivo: Deve esserci il dolo, ossia la volontà di appropriarsi del bene altrui per ottenere un vantaggio o profitto personale.
Danno: Deve derivarne un danno al proprietario o titolare del diritto sul bene.
Sanzioni
Le pene previste sono:
Reclusione da 2 a 5 anni
Multa da 1.000 a 3.000 euro
Circostanze aggravanti
La pena può essere aumentata se il reato:
È commesso su beni mobili registrati (ad esempio, veicoli).
È commesso da chi svolge un’attività professionale, bancaria o finanziaria.
Arreca un danno patrimoniale di particolare gravità.
Differenza con altri reati patrimoniali
L’appropriazione indebita si distingue dal furto poiché il bene è stato inizialmente ottenuto in modo legittimo. Non si tratta di una sottrazione illecita, ma di un abuso di fiducia o di una violazione delle condizioni per cui il bene era stato consegnato.
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ART 646 CP
L’articolo 646 del Codice Penale italiano disciplina il reato di appropriazione indebita. Ecco il testo dell’articolo:
Articolo 646 – Appropriazione indebita
“Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria del denaro o di cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a euro 1.032.”
Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata.
Spiegazione
Soggetto attivo: Può essere chiunque abbia legittimamente il possesso di un bene altrui.
Condotta illecita: Consiste nell’appropriarsi del bene come se fosse proprio.
Beni coinvolti: Denaro o cose mobili (beni materiali e trasferibili).
Elemento soggettivo: È richiesto il dolo, ossia la volontà di appropriarsi indebitamente del bene per trarne un ingiusto profitto.
Procedibilità: Il reato è procedibile a querela di parte, salvo che ricorrano circostanze aggravanti.
Aggravanti
Se il fatto riguarda cose possedute a titolo di deposito necessario (ad esempio, beni consegnati in situazioni di emergenza o per necessità impellente), la pena è più grave.
Prescrizione
Il reato di appropriazione indebita si prescrive in 6 anni, salvo interruzioni che possono allungare i termini.
Procedibilità penale
Essendo procedibile a querela della persona offesa, l’azione penale può essere avviata solo se la vittima presenta formale denuncia entro 3 mesi dal momento in cui viene a conoscenza del fatto illecito.
Hai bisogno di ulteriori dettagli sulla procedura, sugli esempi pratici o sulle conseguenze legali?
ELEMENTI DEL REATO DI APPROPRIAZIONE INDEBITA
Gli elementi costitutivi del reato di appropriazione indebita, disciplinato dall’art. 646 del Codice Penale, sono i seguenti:
1. Elemento oggettivo
Condotta illecita: L’appropriazione indebita si verifica quando il soggetto attivo dispone del bene altrui come fosse proprio, alterando la natura del possesso legittimo (originariamente acquisito) in possesso illegittimo.
Es.: trattenere denaro o beni che devono essere restituiti o destinati ad altro scopo.
Oggetto materiale:
Denaro o cosa mobile altrui (ad esempio, beni mobili registrati come veicoli).
Deve trattarsi di un bene altrui, già legittimamente in possesso del soggetto attivo.
Relazione con il bene: Il soggetto attivo ha il possesso del bene a titolo legittimo (non ne è proprietario), ma decide di appropriarsene.
2. Elemento soggettivo
Dolo specifico: È necessaria l’intenzione del soggetto di procurarsi un ingiusto profitto (economico o di altra natura) arrecando un danno al proprietario del bene.
Non è sufficiente il dolo generico; il profitto deve essere ingiusto.
3. Danno patrimoniale
Il reato si perfeziona quando il proprietario del bene subisce un danno economico o patrimoniale, derivante dall’impossibilità di disporre del bene come gli spetterebbe.
4. Elementi accessori
Possesso iniziale legittimo: Il bene deve essere stato consegnato o affidato al soggetto attivo in modo legittimo, per motivi di fiducia, contratto o altra causa.
Appropriazione successiva: La condotta deve trasformare il possesso legittimo in un possesso illegittimo, configurando così l’appropriazione indebita.
5. Procedibilità
Querela di parte: Il reato è procedibile solo su querela della persona offesa, salvo casi di aggravanti specifiche.
Circostanze aggravanti
Deposito necessario: Se il bene è stato consegnato per necessità o urgenza (ad esempio, durante un evento calamitoso), la pena è più severa.
Entità del danno: La gravità del reato può aumentare in base all’entità del danno arrecato.
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QUERELA PER APPROPRIAZIONE INDEBITA COSA DEVE CONTENERE
La querela per appropriazione indebita è un atto formale attraverso il quale la persona offesa comunica all’autorità giudiziaria il fatto illecito subito e manifesta la volontà che si proceda penalmente contro il responsabile. Ecco cosa deve contenere:
1. Generalità della persona offesa
Nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza o domicilio della persona che sporge querela.
Un recapito per eventuali comunicazioni (telefono, email).
2. Indicazione del soggetto querelato
Nome, cognome e, se possibile, altri dati identificativi del presunto responsabile.
Se i dati non sono conosciuti, è sufficiente descrivere il soggetto o indicare il contesto in cui si è verificato il fatto.
3. Descrizione del fatto
Indicazione precisa dei fatti costituenti il reato:
Data, ora e luogo in cui è avvenuta l’appropriazione indebita.
Modalità di svolgimento (ad esempio, beni consegnati per un determinato scopo e non restituiti).
Natura e valore economico dei beni coinvolti (ad esempio, denaro, oggetti mobili, veicoli).
Specificazione del rapporto tra la persona offesa e il querelato (ad esempio, un contratto, un rapporto fiduciario, un prestito).
4. Danno subito
Descrizione del danno economico o patrimoniale subito a causa dell’appropriazione indebita.
Eventuale documentazione a supporto (contratti, ricevute, comunicazioni, fotografie).
5. Manifestazione della volontà di procedere
Formula esplicita con cui la persona offesa manifesta la volontà di perseguire penalmente il soggetto responsabile:
Ad esempio: “Con la presente querela intendo perseguire penalmente il responsabile del reato di appropriazione indebita.”
6. Richiesta di restituzione o risarcimento
Eventuale richiesta di restituzione dei beni o di risarcimento del danno subito.
7. Allegati
Documenti che dimostrano il possesso legittimo dei beni o il rapporto con il querelato (ad esempio, contratti, accordi scritti, messaggi, e-mail).
Prove del mancato rispetto dell’accordo o dell’appropriazione indebita.
8. Sottoscrizione
Firma della persona offesa.
Data e luogo di presentazione della querela.
9. Presentazione
La querela può essere presentata:
Presso una stazione di Polizia o Carabinieri.
Direttamente alla Procura della Repubblica competente.
Tramite un avvocato, che può redigere e presentare la querela per conto della persona offesa.
Nota sui termini
La querela deve essere presentata entro 3 mesi dal momento in cui la persona offesa viene a conoscenza del reato.
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CASS 2024 SU APPROPRIAZIONE INDEBITA
Nel 2024, la giurisprudenza italiana ha affrontato rilevanti questioni riguardanti il reato di appropriazione indebita. Ecco una sintesi delle principali pronunce:
1. Illegittimità della pena minima di due anni per l’appropriazione indebita
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 46 del 22 marzo 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 646, primo comma, del Codice Penale, nella parte in cui prevedeva una pena minima di due anni di reclusione, introdotta dalla legge n. 3 del 2019 (nota come “Legge Spazzacorrotti”). La Corte ha ritenuto che tale innalzamento, rispetto alla precedente pena minima di quindici giorni, fosse privo di una giustificazione plausibile e manifestamente sproporzionato, soprattutto in relazione a condotte di minore gravità.
CORTE COSTITUZIONALE
2. Momento consumativo del reato per l’amministratore di condominio
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20488 del 23 maggio 2024, ha stabilito che, nel caso di appropriazione indebita commessa da un amministratore di condominio, il reato si consuma al momento del rendiconto finale della gestione. Questo perché è in tale frangente che si manifesta l’eventuale volontà dell’amministratore di trattenere indebitamente somme di denaro appartenenti al condominio.
DIRITTO.IT
3. Configurabilità del reato di omessa dichiarazione per l’amministratore che si appropria di somme condominiali
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10461 del 13 marzo 2024, ha affermato che l’amministratore di condominio che si appropria indebitamente delle somme versate dai condomini può rispondere anche del reato tributario di omessa dichiarazione. Ciò avviene quando l’amministratore non dichiara i redditi derivanti dalle somme illecitamente sottratte, configurando così un’ulteriore violazione oltre all’appropriazione indebita.
AVVOCATO DIRITTO PENALE ROMA EUR
4. Appropriazione indebita tra ex coniugi
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 47057 del 20 dicembre 2024, ha stabilito che l’ex coniuge che non restituisce i beni mobili di proprietà dell’altro commette il reato di appropriazione indebita. Questo principio sottolinea l’obbligo di restituire i beni al legittimo proprietario anche in contesti familiari o post-coniugali.
AVVOCATOANDREANI.IT RISORSE LEGALI
Queste pronunce evidenziano l’attenzione delle Corti italiane nel delineare i confini del reato di appropriazione indebita, considerando sia gli aspetti sanzionatori che le specifiche situazioni in cui il reato può manifestarsi.
AVVOCATO SERGIO ARMAROLI ESPERTO DIFESA APPROPRIAZIONE INDEBITA
L’Avvocato Sergio Armaroli è un professionista con oltre 25 anni di esperienza nel campo del diritto penale, operante principalmente a Bologna. È specializzato nella difesa in casi di appropriazione indebita, offrendo consulenza e assistenza legale sia in ambito giudiziale che stragiudiziale.
Aree di Competenza
L’Avvocato Armaroli si occupa di una vasta gamma di reati, tra cui:
Reati contro il patrimonio: come furto, rapina, estorsione e, appunto, appropriazione indebita.
AVVOCATO A BOLOGNA – SERGIO ARMAROLI
Reati societari e fallimentari: inclusi casi di bancarotta fraudolenta e altre violazioni legate alla gestione aziendale.
AVVOCATO PENALISTA BOLOGNA
Reati contro la persona: come lesioni personali, omicidio preterintenzionale e responsabilità medica.
AVVOCATO PENALISTA BOLOGNA
Approccio Professionale
Lo Studio Legale dell’Avvocato Armaroli offre:
Consulenza personalizzata: analisi dettagliata del caso per individuare la strategia difensiva più efficace.
Assistenza completa: dalla fase preliminare fino all’eventuale giudizio, garantendo una difesa attenta e tecnica.
AVVOCATO A BOLOGNA – SERGIO ARMAROLI
Indagini difensive: anche preventive, per raccogliere elementi utili alla tutela dell’assistito.
AVVOCATO A BOLOGNA – SERGIO ARMAROLI
Contatti
Per una consulenza o per discutere del tuo caso, puoi contattare l’Avvocato Sergio Armaroli ai seguenti recapiti:
Telefono: 051 6447838
Studio Legale: Via Solferino, 30, 40124 Bologna (BO)
AVVOCATO PENALISTA BOLOGNA
Affidarsi a un avvocato esperto come Sergio Armaroli può fare la differenza nella gestione di accuse complesse come quelle relative all’appropriazione indebita, garantendo una difesa solida e competente.
STUDIO LEGALE BOLOGNA
SENTENZE TRIBUNALE DI VICENZA SU APPROPIAZIONE INDEBITA
Il Tribunale di Vicenza ha emesso diverse sentenze riguardanti il reato di appropriazione indebita. Ecco alcune pronunce significative:
1. Sentenza n. 167 del 21 febbraio 2022
In questa decisione, il Tribunale ha ribadito che il reato di appropriazione indebita è un reato a consumazione immediata, che si verifica nel momento in cui l’agente compie un atto di dominio sulla cosa con la volontà di tenerla come propria. È irrilevante il momento in cui la persona offesa viene a conoscenza del comportamento illecito ai fini della determinazione della data di consumazione del reato e dell’inizio della decorrenza del termine di prescrizione.
LA LEGGE PER TUTTI
2. Sentenza n. 65 del 7 marzo 2022
Il Tribunale ha affrontato un caso in cui la mancata restituzione deliberata di un bene, successivamente alla scadenza del termine pattuito, e il suo continuo utilizzo con modalità incompatibili con la riconsegna, evidenziavano la volontà dell’agente di affermare il dominio sul bene stesso. Tale condotta è stata ritenuta idonea a integrare il reato di appropriazione indebita.
LA LEGGE PER TUTTI
3. Sentenza del 21 luglio 2020, n. 1211
In questa pronuncia, il Tribunale ha esaminato un caso in cui l’amministrazione condominiale era accusata di irregolarità contabili e gravi carenze di gestione, tra cui l’indebita appropriazione di denaro dal conto condominiale. Il Tribunale ha valutato la sussistenza del reato di appropriazione indebita in relazione alle condotte contestate.
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4. Sentenza del 6 ottobre 2020
In questa decisione, il Tribunale ha trattato una controversia civile in cui erano emerse questioni relative all’appropriazione indebita. Il caso riguardava la gestione di fondi e la presunta indebita appropriazione di somme di denaro, con analisi dettagliate sulle responsabilità delle parti coinvolte.
DELEX LAW FIRM
Queste sentenze evidenziano l’approccio del Tribunale di Vicenza nell’affrontare casi di appropriazione indebita, sottolineando l’importanza della volontà dell’agente di comportarsi come proprietario del bene altrui e le modalità con cui tale volontà si manifesta attraverso atti concreti.
Per approfondimenti, è possibile consultare le fonti citate.
SENTENZE TRIB BOLOGNA SU APPROPRIAZIONE INDEBITA
Il Tribunale di Bologna ha emesso diverse sentenze riguardanti il reato di appropriazione indebita. Ecco alcune pronunce significative:
1. Sentenza n. 393/2022 del 21 febbraio 2022
In questa decisione, il Tribunale ha affrontato un caso in cui un promotore finanziario si era appropriato indebitamente di somme di denaro affidategli dai clienti per investimenti. Il promotore aveva ammesso l’appropriazione indebita, impegnandosi alla restituzione delle somme, ma aveva rimborsato solo una parte, lasciando un debito residuo significativo. Il Tribunale ha valutato la responsabilità del promotore in relazione alle somme non restituite.
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2. Sentenza n. 1638/2024 del 7 giugno 2024
Questa sentenza riguarda un ex amministratore e socio di una società, accusato di varie inadempienze e violazioni, tra cui l’indebita appropriazione e illecito utilizzo di beni sociali. Il Tribunale ha esaminato le condotte dell’ex amministratore, che includevano l’utilizzo indebito delle risorse economiche della società e la vendita di prodotti sociali per fini illeciti, senza contabilizzare gli incassi. La decisione ha portato alla condanna al risarcimento dei danni in favore della società attrice.
APPS! AVVOCATI
3. Sentenza n. 3203/2022 del 23 dicembre 2022
In questa pronuncia, il Tribunale ha trattato un caso di appropriazione indebita commesso da un dipendente che aveva sottratto beni aziendali. Nonostante il valore modesto dell’oggetto asportato, il Tribunale ha sottolineato la gravità del gesto, evidenziando che il furto di beni aziendali rappresenta una violazione significativa del rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dipendente.
Queste sentenze evidenziano l’approccio del Tribunale di Bologna nel trattare casi di appropriazione indebita, sottolineando l’importanza della fiducia nei rapporti professionali e la serietà con cui vengono affrontate le violazioni patrimoniali.
Per approfondimenti, è possibile consultare le fonti citate.
SENTENZE CORTE APPELLO VENEZIA SU APPROPRIAZIONE INDEBITA
La Corte d’Appello di Venezia ha emesso diverse sentenze riguardanti il reato di appropriazione indebita. Ecco alcune pronunce significative:
1. Sentenza n. 961/2022 del 5 maggio 2022
In questa decisione, la Corte ha affrontato una controversia ereditaria in cui una delle parti ha sollevato accuse di appropriazione indebita di beni appartenenti all’asse ereditario. La Corte ha esaminato le prove presentate, valutando la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e le responsabilità delle parti coinvolte.
APPS! AVVOCATI
2. Sentenza del 5 marzo 2018
La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la condanna di un imputato per appropriazione indebita, in un caso in cui un dipendente aveva sottratto somme di denaro dal conto aziendale. La Corte ha ritenuto che la condotta dell’imputato integrasse gli estremi del reato di appropriazione indebita, escludendo la configurabilità del furto aggravato.
AVVOCATO DEL GIUDICE
Queste sentenze evidenziano l’approccio della Corte d’Appello di Venezia nell’affrontare casi di appropriazione indebita, analizzando attentamente le circostanze specifiche di ciascun caso per determinare la sussistenza del reato e le relative responsabilità.
Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare le fonti citate.
SENTENZE CORTE CASSAZIONE SU APPROPRIAZIONE INDEBITA
La Corte di Cassazione ha emesso numerose sentenze riguardanti il reato di appropriazione indebita, contribuendo a delinearne i confini applicativi e interpretativi. Ecco alcune pronunce significative:
1. Sentenza n. 23783 del 16 giugno 2021
In questa decisione, la Corte ha affrontato la distinzione tra appropriazione indebita e inadempimento civilistico. È stato stabilito che, affinché si configuri il reato di appropriazione indebita, è necessario che l’agente compia un atto di interversione del possesso, manifestando la volontà di comportarsi come proprietario del bene altrui. In assenza di tale elemento, la condotta può essere qualificata come mero inadempimento contrattuale di natura civilistica.
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2. Sentenza n. 30942 del 16 luglio 2015
La Corte ha esaminato un caso in cui un amministratore di società era accusato di appropriazione indebita. È stato chiarito che l’appropriazione indebita da parte di un amministratore si configura quando questi dispone dei beni sociali per fini estranei all’oggetto sociale, perseguendo interessi personali o di terzi, in contrasto con lo scopo sociale.
STUDIO CERBONE
3. Sentenza n. 21992 del 20 maggio 2019
In questa pronuncia, la Corte ha confermato la responsabilità penale di un professionista che aveva ricevuto somme dai clienti per il pagamento di oneri fiscali, appropriandosene indebitamente. È stato ribadito che l’appropriazione di somme ricevute con specifica destinazione configura il reato di appropriazione indebita, evidenziando l’importanza della destinazione vincolata delle somme nel delineare la condotta illecita.
STUDIO CERBONE
4. Sentenza n. 23129 del 12 maggio 2022
La Corte ha affrontato il caso di un soggetto legittimato ad operare sul conto corrente altrui in forza di procura, che ha disposto delle somme depositate oltre i limiti della procura stessa. È stato stabilito che tale condotta integra il reato di appropriazione indebita, in quanto l’agente ha agito ultra vires, disponendo dei beni altrui come propri.
LA LEGGE PER TUTTI
Queste sentenze evidenziano l’approccio della Corte di Cassazione nell’interpretare e applicare l’articolo 646 del Codice Penale, sottolineando l’importanza degli elementi soggettivi e oggettivi nella configurazione del reato di appropriazione indebita.
SENTENZE TRIBUNALE DI RAVENNA SU APPROPIRAZIONE IDNEBITA
Il Tribunale di Ravenna ha emesso diverse sentenze riguardanti il reato di appropriazione indebita. Ecco alcune pronunce significative:
1. Sentenza del 2 febbraio 2017
In questa decisione, il Tribunale ha riconosciuto la responsabilità penale di tre soci di una società edile per l’appropriazione indebita di una somma di €52.531,15. Tale importo era stato percepito come indennizzo per un infortunio sul lavoro subito da un altro socio, ma gli imputati lo avevano trattenuto indebitamente, omettendo di corrisponderlo al legittimo destinatario in sede di recesso.
OLYMPUS UNIURB
2. Sentenza del 6 ottobre 2016
In questo caso, un amministratore di condominio è stato condannato per appropriazione indebita aggravata dall’abuso di prestazione d’opera. L’imputato aveva sottratto somme dal conto corrente condominiale, utilizzandole per fini personali. La Corte di Appello di Bologna ha successivamente confermato la responsabilità dell’amministratore, pur modificando alcune statuizioni civili.
QUOTIDIANO DEL CONDOMINIO
Queste sentenze evidenziano l’approccio del Tribunale di Ravenna nel trattare casi di appropriazione indebita, sottolineando l’importanza della corretta gestione dei fondi altrui e le conseguenze legali derivanti da condotte illecite in ambito societario e condominiale.
Per ulteriori approfondimenti, è possibile consultare le fonti citate.