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RICETTAZIONE REATO BOLOGNA AVVOCATO PENALISTA DIFENDE   Il reato di ricettazione in Italia

RICETTAZIONE REATO BOLOGNA AVVOCATO PENALISTA DIFENDE

fatto

Avere l’imputato cedere la carta ad un soggetto di sesso femminile ovvero alterarla in modo da usarla personalmente, muove dal presupposto della necessaria perseguibilità di un profitto economico ai fini dell’integrazione del reato di ricettazione, ponendosi pertanto in evidente contrasto con il principio di diritto affermato da questa Corte in virtù del quale la nozione di profitto prevista dall’art. 648 c.p. comprende non solo il lucro, ma qualsiasi utilità, anche non patrimoniale, che l’agente si proponga di conseguire (Sez. 2, n. 15680 del 22/03/2016, Rv. 266516; Sez. 2, n. 45071 del 14/10/2021, Zaniolo, Rv. 282508 – 01). Deve essere, inoltre, affermato che la proiezione finalistica propria del dolo specifico consente di ricomprendere nel focus dell’elemento soggettivo anche condotte future di natura illecita realizzabili attraverso il bene ricettato; di conseguenza il profitto del ricettatore va individuato nella ricezione di beni che l’agente non poteva acquistare in modo legale e che possono condurre al raggiungimento di un utilità di qualsiasi genere, la cui effettiva realizzazione,

Cass. pen., Sez. II, Sent., (data ud. 24/11/2023) 22/12/2023, n. 51323 RICETTAZIONE E INCAUTO ACQUISTO Intestazione REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSI Elisabetta – Presidente – Dott. DI PAOLA Sergio – Consigliere – Dott. RECCHIONE Sandra – Consigliere – Dott. CERSOSIMO Emanuele – rel. Consigliere – Dott. LEOPIZZI Alessandro – Consigliere – ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D’APPELLO DI GENOVA; avverso la sentenza del 12/04/2023 della Corte di Appello di Genova; visti gli atti del procedimento a carico di: A.A., (CUI (Omissis)) nato il (Omissis), il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CERSOSIMO Emanuele; udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CIMMINO Alessandro, che ha chiesto l’annullamento con rinvio del provvedimento impugnato. udite le conclusioni del difensore del ricorrente,

 

 

 

Avv. BOFISE’ Vincenzo, che ha chiesto il rigetto del ricorso. Svolgimento del processo – Motivi della decisione 1. Con sentenza emessa in data 25 settembre 2021, il Tribunale di Genova ha condannato A.A. alla pena di mesi 4 di reclusione ed Euro 200,00 di multa in relazione al reato di ricettazione. 2. L’imputato ha proposto appello avverso detta sentenza, ritenendo, diversamente da quanto affermato dal Tribunale, la carenza di prova in ordine all’elemento soggettivo del reato di cui all’art. 648 c.p.. 3. Con sentenza deliberata in data 12 aprile 2023,

 

la Corte di Appello di Genova, in riforma della sentenza emessa dal Tribunale, ha assolto l’imputato perchè il fatto non costituisce reato. 4. Il Procuratore generale presso la Corte di Appello di Genova propone ricorso per cassazione avverso detta sentenza assolutoria 5. Il ricorrente, con l’unico motivo di impugnazione, lamenta inosservanza dell’art. 648 c.p. ed illogicità della motivazione in ordine alla ritenuta insussistenza dell’elemento soggettivo del reato di ricettazione.

 

 

La Corte territoriale avrebbe erroneamente assolto l’imputato mancando la prova delfine di lucro; a giudizio del ricorrente per configurabilità dell’elemento soggettivo del reato di ricettazione è sufficiente “qualunque soddisfazione che l’agente si riprometta di conseguire dalla condotta criminosa”, utilità pertanto che può essere di contenuto economico o morale (vedi pag. 2 del ricorso).

 

Nel caso di specie, l’imputato avrebbe ricevuto la carta di soggiorno rubata allapersona offesa al fine di farne uso personale, previa alterazione, ovvero a cederla a terzi, con conseguente sussistenza dell’elemento soggettivo del reato di ricettazione. 6. Il ricorso è fondato per le ragioni che seguono. La Corte di merito ha desunto la carenza del fine di lucro dalla natura del bene di provenienza delittuosa (carta di soggiorno rilasciata in favore di una donna), affermando che l’imputato non avrebbe potuto ottenere alcuna utilità dalla ricezione di tale bene. Tale argomentazione, oltre ad essere manifestamente illogica e congetturale ben potendo l’imputato cedere la carta ad un soggetto di sesso femminile ovvero alterarla in modo da usarla personalmente, muove dal presupposto della necessaria perseguibilità di un profitto economico ai fini dell’integrazione del reato di ricettazione, ponendosi pertanto in evidente contrasto con il principio di diritto affermato da questa Corte in virtù del quale la nozione di profitto prevista dall’art. 648 c.p. comprende non solo il lucro,

 

ma qualsiasi utilità, anche non patrimoniale, che l’agente si proponga di conseguire (Sez. 2, n. 15680 del 22/03/2016, Rv. 266516; Sez. 2, n. 45071 del 14/10/2021, Zaniolo, Rv. 282508 – 01). Deve essere, inoltre, affermato che la proiezione finalistica propria del dolo specifico consente di ricomprendere nel focus dell’elemento soggettivo anche condotte future di natura illecita realizzabili attraverso il bene ricettato; di conseguenza il profitto del ricettatore va individuato nella ricezione di beni che l’agente non poteva acquistare in modo legale e che possono condurre al raggiungimento di un utilità di qualsiasi genere, la cui effettiva realizzazione, peraltro, non è necessaria per la consumazione del reato (Sez. 2, n. 14283 del 23/02/2022, Di Lalla, Rv. 283094 – 01, in motivazione).

 

I giudici di appello hanno, peraltro, ignorato il consolidato orientamento della Corte di Cassazione, per il quale la prova dell’elemento soggettivo del reato di ricettazione può essere raggiunta anche sulla base dell’omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è sicuramente rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede, principio di diritto che era stato espressamente posto a fondamento della sentenza di primo grado (vedi Sez. 2, n. 20193 del 19/04/2017, Kebe, Rv. 270120- 01; da ultimo Sez. 2, n. 26881 del 25/05/2022, Difranco, non massimata). Ne consegue l’annullamento con rinvio della sentenza e la trasmissione degli atti ad altra sezione della Corte di Appello di Genova, che si pronuncerà sulle criticità esaminate dal Collegio, in piena aderenza ai principi ermeneutici indicati, ma con altrettanta ampia libertà di orientarsi nel senso di riproporre l’esito decisorio già adottato ovvero di discostarsene. P.Q.M. Annulla la sentenza impugnata con rinvio per nuovo giudizio ad altra sezione della Corte di Appello di Genova. Sentenza a motivazione semplificata. Conclusione Così deciso in Roma, il 24 novembre 2023. Depositato in Cancelleria il 22 dicembre 2023      \

 

  1. Il reato di ricettazione in Italia

 

RICETTAZIONE REATO BOLOGNA AVVOCATO PENALISTA DIFENDE  Il reato di ricettazione in Italia
RICETTAZIONE REATO BOLOGNA AVVOCATO PENALISTA DIFENDE   Il reato di ricettazione in Italia

 

 

  1. La ricettazione, disciplinata dall’articolo 648 del codice penale italiano, consiste nell’acquistare, ricevere o occultare denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, al fine di procurare un profitto per sé o per gli altri.

 

 

  1. Elementi costitutivi del reato:
  2. Per la configurazione del reato di ricettazione sono necessari i seguenti elementi:
  3. Oggetto del reato: il reato può essere commesso solo su denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, ad eccezione di quelli contro la pubblica amministrazione, l’ordine pubblico e l’economia pubblica.
  4. Condotta del ricettatore: l’agente deve acquistare, ricevere o occultare il denaro o le cose provenienti dal delitto.
  5. Scopo di lucro: l’azione deve essere compiuta al fine di procurare un profitto per sé o per gli altri.
  6. Mancanza di partecipazione al delitto: il ricettatore non deve aver partecipato al delitto da cui provengono le cose.

 

 

Forma del reato:

  • La ricettazione è un reato a forma vincolata, il che significa che la condotta del ricettatore (acquisto, ricezione, occultamento) deve necessariamente riguardare cose provenienti da un reato.
  • Sanzione:
  • La ricettazione è punita con la reclusione da due a otto anni e con la multa da euro 516 a euro 10.329.

 

 

 

Casi particolari:

  • Ricettazione dolosa: la pena è aumentata se il ricettatore ha agito con la consapevolezza che le cose provenivano da un delitto
  • Ricettazione di opere d’arte: la pena è aumentata se le cose provengono da un furto di opere d’arte.
  • Ricettazione e riciclaggio:
  • La ricettazione è un reato distinto dal riciclaggio, che consiste nel convertire, impiegare o trasferire denaro, beni o altre utilità provenienti da un’attività criminosa al fine di ostacolare l’identificazione della loro provenienza illecita.
  • La giurisprudenza della Corte di Cassazione sul reato di ricettazione è molto ampia e variegata.
  1. Per fornirti una risposta completa e utile alle tue esigenze, avrei bisogno di sapere a quali aspetti specifici del reato di ricettazione sei interessato.
  2. Ad esempio, potresti voler approfondire i seguenti temi:
  3. La configurabilità del reato di ricettazione in relazione a specifici beni (es. opere d’arte, metalli preziosi, ecc.)
  4. L’elemento soggettivo del reato, ovvero la consapevolezza del ricettatore della provenienza illecita del bene
  5. Il ruolo della prova nel processo per ricettazione
  6. Le ipotesi di ricettazione aggravata e di ricettazione semplice
  7. Il rapporto tra ricettazione e reati connessi, come il riciclaggio
  8. Se mi fornisci maggiori dettagli su ciò che ti interessa, sarò in grado di fornirti una risposta più precisa e pertinente.
  9. Tuttavia, posso già darti alcune informazioni generali sulle recenti pronunce della Corte di Cassazione in materia di ricettazione.
  10. Ad esempio, con la sentenza n. 45322 del 2023, la Corte ha statuito che la restituzione del bene da parte del ricettatore non incide sulla configurabilità del reato.
  11. Inoltre, con la sentenza n. 3490 del 2022, la Corte ha chiarito che il reato di ricettazione è configurabile anche nel caso in cui l’agente abbia acquistato o ricevuto il bene a un prezzo inferiore al suo valore reale, pur non conoscendo la precisa provenienza illecita del bene.

 

Difendersi da un’accusa di ricettazione in Italia

Essere accusati di ricettazione (acquisto o ricezione di beni provenienti da un reato) può essere un’esperienza stressante e preoccupante. Tuttavia, è importante ricordare che hai dei diritti e che puoi difenderti dalle accuse.

Ecco alcuni passi da seguire se ti trovi in questa situazione:

  1. Rifiuta di parlare con la polizia o con chiunque altro senza la presenza di un avvocato.

Hai il diritto di rimanere in silenzio e di avere un avvocato presente durante qualsiasi interrogatorio. Non dire nulla che possa essere incriminante per te.

  1. Contatta un avvocato penalista il prima possibile.

Un avvocato esperto in diritto penale può aiutarti a comprendere le accuse contro di te, consigliarti sui tuoi diritti e opzioni legali e rappresentarti in tribunale.

  1. Fornisci all’avvocato tutte le informazioni pertinenti al caso.

Più informazioni sarai in grado di fornire al tuo avvocato, meglio potrà costruire una difesa efficace.

  1. Segui le istruzioni del tuo avvocato.

Il tuo avvocato è lì per aiutarti a ottenere il miglior risultato possibile nel tuo caso. È importante seguire i suoi consigli e istruzioni.

Ecco alcune strategie di difesa che il tuo avvocato potrebbe utilizzare:

  • Dimostrare che non sapevi o non avevi motivo di sapere che i beni erano provenienti da un reato.
  • Dimostrare che hai ricevuto i beni in buona fede.
  • Dimostrare che hai restituito i beni al legittimo proprietario non appena hai saputo della loro provenienza illecita.
  • Sostenere che l’accusa non ha prove sufficienti per dimostrare la tua colpevolezza.

Ricorda che l’onere della prova spetta all’accusa. Spetta al pubblico ministero dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, che sei colpevole del reato di ricettazione.

Se vieni condannato per ricettazione, potresti dover affrontare le seguenti sanzioni:

  • Reclusione da due a otto anni.
  • Multa da 516 a 10.329 euro.
  • Confisca dei beni provenienti dal reato.

È importante cercare un aiuto legale qualificato se sei accusato di ricettazione. Un avvocato esperto in diritto penale può aiutarti a proteggere i tuoi diritti e a ottenere il miglior risultato possibile nel tuo caso.