BANCAROTTA FRAUDOLENTA DOCUMENTALE AMMINISTRATORE DOLO

BANCAROTTA FRAUDOLENTA DOCUMENTALE AMMINISTRATORE DOLO

 

Quando sia stata contestata la fattispecie a dolo specifico di sottrazione o occultamento,

si ricorda e sottolinea che :che la condotta contestata di tenuta irregolare o incompleta delle scritture contabili può rilevare come bancarotta fraudolenta, allorquando sia funzionale a rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari, ovvero come bancarotta semplice (Sez. 5, n. 2900 del 02/10/2018, dep. 2019, Pisano, Rv. 274630:

“La bancarotta semplice e quella fraudolenta documentale si distinguono in relazione al diverso atteggiarsi dell’elemento soggettivo, che, ai fini dell’integrazione della bancarotta semplice L. Fall., ex art. 217, comma 2, può essere indifferentemente costituito dal dolo o dalla colpa, ravvisabili quando l’agente ometta, con coscienza e volontà o per semplice negligenza, di tenere le scritture contabili, mentre per la bancarotta fraudolenta documentale, L. Fall., ex art. 216, comma 1, n. 2),

BANCAROTTA DOCUMENTALE AMMINISTRATORE DOLO

Per la Bancarotta fraudolenta documentale l’elemento psicologico deve essere individuato esclusivamente nel dolo generico, costituito dalla coscienza e volontà dell’irregolare tenuta delle scritture, con la consapevolezza che ciò renda impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio dell’imprenditore”; Sez. 5, n. 55065 del 14/11/2016, Incalza, Rv. 268867:

 

 “In tema di irregolare tenuta dei libri contabili nei reati fallimentari, a differenza del reato di bancarotta semplice in cui l’illiceità della condotta è circoscritta alle scritture obbligatorie ed ai libri prescritti dalla legge, l’elemento oggettivo del delitto di bancarotta fraudolenta documentale riguarda tutti i libri e le scritture contabili genericamente intesi, ancorchè non obbligatori; in quest’ultima ipotesi, si richiede, inoltre, il requisito dell’impedimento della ricostruzione del volume d’affari o del patrimonio del fallito, elemento, invece, estraneo al fatto tipico descritto nella L. Fall., art. 217, comma 2.

 

Diverso è, infine, l’elemento soggettivo, costituito nell’ipotesi di bancarotta semplice indifferentemente dal dolo o dalla colpa, mentre nell’ipotesi di cui alla L. Fall., art. 216, comma 1, n. 2, prima parte, dal dolo generico”).

SCRITTURE CONTABILI?

 

che lo stato delle scritture sia tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, considerato che, in tal caso, trattandosi per di più, nella specie, di omissione contenuta in limiti temporali piuttosto ristretti, è necessario chiarire la ragione e gli elementi sulla base dei quali l’imputato abbia avuto coscienza e volontà di realizzare detta oggettiva impossibilità e non; invece, di trascurare semplicemente la regolare tenuta delle scritture.

 

BANCAROTTA DOCUMENTALE AMMINISTRATORE DOLO :

in tema di bancarotta fraudolenta documentale (L. Fall., art. 216, comma 1, n. 2), è illegittima l’affermazione di responsabilità dell’amministratore che faccia derivare l’esistenza dell’elemento soggettivo del reato dal solo fatto, costituente l’elemento materiale del reato, che lo stato delle scritture sia tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, considerato che, in tal caso, trattandosi per di più, nella specie, di omissione contenuta in limiti temporali piuttosto ristretti, è necessario chiarire la ragione e gli elementi sulla base dei quali l’imputato abbia avuto coscienza e volontà di realizzare detta oggettiva impossibilità e non; invece, di trascurare semplicemente la regolare tenuta delle scritture.

 senza por mente alle conseguenze di tale condotta, considerato che, in quest’ultimo caso, si integra l’atteggiamento psicologico del diverso e meno grave reato di bancarotta semplice di cui alla L. Fall., art. 217, comma 2, (Sez. 5, n. 172 del 07/06/2006, dep. 2007, Vianello, Rv. 236032; analogamente, Sez. 5, n. 23251 del 29/04/2014, Pavone, Rv. 262384: “In tema di bancarotta fraudolenta documentale (L. Fall., art. 216, comma 1, n. 2), l’esistenza dell’elemento soggettivo non può essere desunto dal solo fatto, costituente l’elemento materiale del reato,

AMMINISTRATORE DOLO :

che lo stato delle scritture sia tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, tanto più quando l’omissione è contenuta in limiti temporali piuttosto ristretti, poichè in detta ipotesi è necessario chiarire la ragione e gli elementi sulla base dei quali l’imputato abbia avuto coscienza e volontà di realizzare detta oggettiva impossibilità e non, invece, di trascurare semplicemente la regolare tenuta delle scritture, senza valutare le conseguenze di tale condotta, atteso che, in quest’ultimo caso, si integra l’atteggiamento psicologico del diverso e meno grave reato di bancarotta semplice di cui alla L. Fall., art. 217, comma 2″).


Il Diritto Fallimentare Penale: Tutela e Responsabilità nel Fallimento

Il diritto fallimentare penale rappresenta una branca giuridica di fondamentale importanza nell’ambito delle procedure di insolvenza e bancarotta. Esso si concentra sull’aspetto penale delle situazioni di fallimento, con l’obiettivo di garantire la tutela degli interessi dei creditori, individuare eventuali responsabilità e perseguire condotte fraudolente o negligenti che hanno portato all’insolvenza dell’impresa. In questo articolo, esploreremo i principali aspetti del diritto fallimentare penale, analizzando le sue finalità, le normative che lo regolano e le conseguenze per chi commette reati in ambito fallimentare.

  1. Le finalità del diritto fallimentare penale

Il diritto fallimentare penale mira a raggiungere diversi obiettivi fondamentali:

  1. Protezione dei creditori: La legge punisce coloro che compiono azioni fraudolente o negligenti in caso di fallimento, proteggendo così gli interessi dei creditori. Questo implica garantire che il patrimonio dell’impresa insolvente sia distribuito in modo equo tra i creditori, evitando appropriazioni indebite o comportamenti scorretti.
  2. Prevenzione e deterrenza: Il diritto fallimentare penale cerca di scoraggiare gli imprenditori da comportamenti che possano portare a una situazione di fallimento o a una gestione irresponsabile delle risorse aziendali. Le pene previste dalla legge dovrebbero fungere da deterrente per chiunque sia tentato di commettere reati fallimentari.
  3. Ripristino dell’equità: Il diritto fallimentare penale mira anche a ripristinare l’equità e la fiducia nel sistema economico. Ciò significa che, quando possibile, i beni sottratti o trasferiti illecitamente durante la gestione fallimentare dovrebbero essere recuperati e destinati alla soddisfazione dei creditori.
  4. Normative che regolano il diritto fallimentare penale

Le normative relative al diritto fallimentare penale possono variare da paese a paese, ma generalmente includono le seguenti tipologie di reati:

  1. Bancarotta fraudolenta: Questo tipo di reato si verifica quando un imprenditore, in previsione o in seguito al fallimento, sottrae beni dell’azienda o li trasferisce ad altre entità in modo fraudolento, al fine di nasconderli ai creditori. Tale comportamento può pregiudicare gravemente i diritti dei creditori e può comportare sanzioni penali significative.
  2. Bancarotta preferenziale: Questo reato si verifica quando un debitore, prima del fallimento, favorisce uno o più creditori, pagandoli in modo privilegiato rispetto agli altri creditori. Ciò potrebbe compromettere l’equità nella distribuzione dei beni dell’impresa insolvente tra tutti i creditori.
  3. Conseguenze e sanzioni

Le sanzioni per i reati fallimentari variano a seconda del paese e della gravità della violazione. Possono includere:

  1. Misure riparatorie: Il recupero e la restituzione dei beni sottratti o trasferiti in modo fraudolento.
  2. Misure restrittive: Il divieto di svolgere attività imprenditoriali o di assumere ruoli di amministrazione o direzione di altre imprese per un certo periodo.
  3. sanzioni pecuniarie: Le multe o le ammende per compensare i danni causati ai creditori o alla società.
  4. Pene detentive: In casi gravi, i reati fallimentari possono comportare pene detentive, con periodi di incarcerazione variabili a seconda della gravità del reato commesso.

Conclusioni

Il diritto fallimentare penale è una componente essenziale del sistema giuridico volta a garantire una corretta gestione delle procedure di insolvenza e a tutelare gli interessi dei creditori. Attraverso l’applicazione di normative specifiche e sanzioni adeguate, si mira a prevenire comportamenti irresponsabili e fraudolenti nel settore economico e a ripristinare l’equità nella distribuzione dei beni tra i creditori. È fondamentale che le legislazioni nazionali siano ben strutturate e aggiornate per affrontare le sfide sempre nuove e complesse dell’economia e per garantire la giustizia nell’ambito del fallimento.

BANCAROTTA FRAUDOLENTA A AVVOCATO ESPERTO DIFENDE

Originally posted 2020-08-31 10:07:30.